Una sinistra nuova, una sinistra unita o semplicemente sinistra? Se n'è parlato martedì sera a San Giovanni, nell'ambito della festa di SEL con Raffaella Bolini (Comitato Operativo Nazionale “L’Altra Europa con Tsipras”), Danilo Borrelli (Rifondazione Comunista e sostenitore delle Case per la Sinistra Unita),Stefano Ciccone (Presidenza Nazionale SEL), Sandro Medici (Candidato alle Europee 2014 nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”), Michela Ottavi (SEL - Assessore Affari Sociali XV Municipio) e Alessandro Pica (Capogrupo SEL XV Municipio), il moderatore e ideatore dell'incontro Giuseppe Reitano coordinatore di SEL nel XV municipio.
Dal XV Municipio, storicamente di destra e da un anno saldamente in mano al centrosinistra, è nato un laboratorio di discussione che presto sarà tradotto in azione, tra tutte le forze che si sono trovate insieme a sostenere la lista Tsipras alle ultime Europee. Così, mentre a ridosso del risultato elettorale, nonostante i seggi ottenuti a sinistra SEL, PRC, Comunisti italiani e altre realtà dei movimenti e delle associazioni hanno continuato a fare i distinguo, nel nostro municipio continuava la sinergia tra i gruppi politici che si riconoscono nella storia della sinistra italiana, ma soprattutto che si candidano a costruirne il futuro.
Ebbene, al netto degli interventi che pure segnano una diversità di vedute sul modo in cui bisognerebbe stare insieme (se dovrà esserci dialogo o meno col PD, se mantenere i vecchi simboli o no), siamo stati tutti concordi su almeno due cose.
La prima è quella di non ripetere esperienze passate nelle quali l'unità era solo di facciata mentre forti e radicate si mantenevano le divisioni e le visioni politiche.
La seconda è conseguente, ossia iniziare un percorso assolutamente nuovo, che non prescinda da valori e simboli, ma che li faccia propri per dare corpo e sostanza alle proposte e che finalmente parta dalle emergenze sociali – lavoro, ambiente, pace, emergenza casa, precariato esistenziale – per provare a risolvere in maniera unitaria volta per volta le sfide che richiedono una forte responsabilità della sinistra. In particolar modo il lavoro, con il suo sfruttamento per chi ce l'ha e l'impossibilità di trovarlo per chi lo ha perso: è impossibile che quel blocco sociale non intraveda nella sinistra un suo interlocutore. Le case. Possibile che per litigare tra noi non abbiamo ancora costituito un fronte comune per indagare sullo stato degli alloggi a Roma e sulla possibilità di suggerire un piano casa che sia orientato alla massima accoglienza delle fasce sociali più deboli? La donna e il suo ruolo nella società, una posizione chiara sul conflitto israelo-palestinese, la questione della cementificazione selvaggia, la cultura, l'informazione, l'agibilità democratica nelle istituzioni politiche, la giustizia giusta, l'equità sociale, l'acqua, il nucleare, le delle politiche ambientali sostenibili: tutti temi cari alla sinistra come l'abbiamo sempre intesa e sui quali ad oggi dobbiamo sforzarci di partorire una linea comune. Per essere sinistra vera e nuova partiamo dall'esempio di forze simili e sinergiche che in un municipio “ostile” alle nostre idee hanno fatto blocco politico per poterle portare avanti. Compagni, siamo in ritardo. Riprendiamoci le nostre battaglie, tra gli astenuti, i voti di protesta, in quel 40% dato all' “uomo nuovo” ci sono compagni che aspettano da noi non litigi, divisioni e distanza, ma unità, partecipazione e lotta verso comuni obiettivi. L'analisi del voto è finita, partiamo con la costruzione della SINISTRA.
Carlo Leonetti (Segr. Rifondazione Comunista XV Municipio)